Lady
Toriale ha gettato la maschera
Non
ci voleva molto a capirlo. Bastava estrapolare un paio di righe da uno
qualsiasi dei suoi articoli.
Lady
Toriale è l’ultima (non in senso cronologico, ma di classifica ovviamente)
esponente di un giornalismo fazioso, schierato, miope, stupidamente partigiano.
Totalmente
prona ai poteri forti ed alle Procure, portabandiera ed al contempo vittima di
un ossessivo giustizialismo, condannata dalla storia a sposare sempre battaglie
perse e, quel che è peggio, sbagliate.
E
così, fin dall’inizio, mai dichiaratamente ma sempre spudoratamente, ha
sostenuto in maniera sfacciata e senza alcuna obiettività la sua squadra del
cuore, nonché datrice occulta di lavoro: quella combricola di disperati che
risponde al nome di Quantevolte, la squadra dal vessillo più brutto della Fufa,
la squadra in cui fanno a botte tra loro persino i colori sociali, la squadra,
per capirci, che è sempre arrivata ultima in ogni competizione.
Fino
a quest’anno i suoi pupilli, miracolosamente ed inspiegabilmente, erano
riusciti a rimanere in Serie A: una volta non c’era la regola della
retrocessione, un’altra erano ultimi a pari merito, un’altra ancora sfruttavano
l’espatrio di altre squadre. Ma quest’anno, stranamente, non hanno trovato il
cavillo cui attaccarsi, e se ne sono andati meritatamente in B.
L’evento
meritava se non altro quattro parole; forse non un Articolo con la A maiuscola,
ma almeno un trafiletto. Non foss’altro perché, contemporaneamente, l’ultima
partita di campionato incoronava Regina della stagione l’odiatissimo Posso
dirlo?: ironia della sorte, proprio grazie ad uno scontro diretto tra le due
acerrime rivali, consumatosi fra le mura azzurroverdi, che vedeva i bianconeri
trionfare fuori casa per 3 a 2 al termine di una partita meravigliosa. In un
sol colpo, all’epilogo del campionato, i vincitori conquistavano il tricolore,
espugnavano il campo dei rivali e li condannavano alla retrocessione. Una tappa
“epica”, che entrava immediatamente di diritto fra le giornate più
significative della storia Fufa.
E
come ha reagito la Signora dell’informazione?! Con la censura totale, la
cancellazione dai libri di storia, il negazionismo. Non una parola è
fuoriuscita dalla sua penna riguardo quella memorabile giornata. E la cosa ha
dell’eclatante, se è vero come è vero che MAI fino ad allora una giornata di
campionato o di coppa era rimasta orfana di un articolo da parte della carta
stampata. La faccenda diviene a dir poco SCANDALOSA se quella giornata è
l’ultima di campionato, in cui guarda caso trionfa il detestato Posso dirlo? e
sprofonda l’amato Quantevolte.
Posso
dirlo? che in questi anni è sempre stato lì a giocarsi il titolo (una volta
gliel’hanno pure rubato), ma per Lady Toriale era sempre “il Posso dirlo? che avanza a fari spenti”, visto che i riflettori
della stampa di regime erano tutti rivolti verso il Quantevolte, gioiosa
macchina da guerra che non ha mai vinto un cazzo.
Anzi,
per dirla tutta, due trofei minori gli azzurroverdi se li sono pure rubati:
anni fa, una coppetta in formato “mini” con regole assurde costruite ad arte
per regalare la vittoria agli scarponi di via Bacchiglione, e quest’anno una
rocambolesca coppetta portata a casa col più grande buscio che l’uomo abbia mai
conosciuto. Una rapina in piena regola, ai danni dell’AC Picchia. Mancava solo
il passamontagna.
E
Lady Toriale?! Sembrava ormai essersi auto-esiliata dopo il trionfo del Posso
dirlo?....e invece che fa?! Non lascia passare nemmeno 24 ore dalla Finale di
Coppa, e si precipita a sbrodolare un articolaccio da retrobottega in cui
incensa, loda ed esalta gli “eroi” azzurroverdi, anziché recitarne il meritato de profundis.
Sul
Posso dirlo?, nemmeno una parola. Sono passati ormai 70 giorni. La tecnica
dell’oblio con noi non attacca, cara Signora Toriale.
Ver-Gogna,
Ver-Gogna, Ver-Gogna.
Evidentemente,
senza il Suo Quantevolte la Fufa ha per Lei immediatamente perso d’attrattiva.
Forse
cercava una scusa per abbandonare, per mollare: un pretesto, un ridicolo
capriccio. Ecco l’assist che stava cercando. Vedremo, se avrà la sfacciataggine
di venire meno ai suoi doveri nelle stagioni a venire… certamente, in tal caso,
avremmo un suggerimento circa il luogo in cui riporre la penna…
Enrico Mentana