A.C. Picchia e Ambrosiana: pericolo scamPato
Bianconeri (vittoria) e nerazzurri (pari) escono indenni dalle trasferte. Ora il più è fatto
Il primo round delle semifinali di Coppa ha visto premiate le due vincitrici dei gironi nella prima fase. Quasi a legittimare il loro primato di allora, e a dimostrare come siano state loro, sinora, ha mettersi in mostra più di tutte in questa manifestazione. Manifestazione affascinante e misteriosa, però, in cui non si può mai dire mai, e neanche gatto, se non ce l'hai nel sacco.
Ma l'ostacolo più ostico per A.C. Picchia e Ambrosiana sembrava proprio essere l'andata in trasferta, su due campi non facili, come il Bolgioioso e la New Sand Arena. E se quello era l'ostacolo più ostico, beh, allora i due team sono assai più vicini alla finalissima.
Ottimo esordio in panchina per Phil Banks, che, dovendo far fronte agli infortuni di Mutu e Ibra, responsabilizza Floccari e dà le chiavi del centrocampo a Simplicio, che non tradisce. Senza contare Pato, baby fenomeno, di cui nella FUFA si sentirà parlare per decenni. Lo "zucchino" raccoglie così un successo prestigioso quanto importante: il 2a1 in trasferta è più di un'assicurazione sulla finale. Il Quantevolte delude un po' le aspettative, visto il recente exploit in campionato: non paga nemmeno il quasi inedito 5-3-2, improvvisato da Masetti a gara in corso per provare a contenere l'A.C. Picchia. Ma Borriello non ha mancato di timbrare il cartellino e tiene così accesa una speranza di rimonta.
In quel di Londra, l'Ambrosiana porta via un pari (2a2) che vale oro. Vale oro, perchè due gol in trasferta pesano come macigni, e perché la Dreaming ha sfoderato comunque una delle migliori prestazioni della stagione, con Spinesi e Cigarini sugli scudi. Se nemmeno questo è bastato a Tony Blair per avere ragione dei nerazzurri, non si vede come possa impensierirli in casa loro, dove Piero, in due anni e mezzo di FUFA, ha sempre costruito le sue fortune. E se Totti torna a fare il Totti (gran gol, il suo), la Dreaming ha poco da stare allegra, anche se non tutto è perduto: ma i rossoneri avranno bisogno di grinta, fortuna e Kakà.
Lady Toriale