martedì 8 maggio 2012

COPPA, FINALE - RISULTATO

Il Quantevolte mette tutti in Rigoni
Trionfo in Coppa per gli azzurroverdi, già retrocessi. Anche questa è storia.


Il Quantevolte alza la Coppa della stagione 2011-2012. La stessa stagione che la ha vista chiudere all'ultimo posto in Campionato, anticamera della serie B. Dominio assoluto in Coppa, resa in Campionato. Anche questa è la FUFA. Splendida la cavalcata degli azzurroverdi in Coppa: primo posto nel girone di ferro (con il PD? campione, con la super Ambrosiana e con l'A.C. Picchia poi finalista), poi facile passaggio del turno in semifinale contro la Dreaming, che è valso la finalissima, la partita delle partite.
Partita che il Quantevolte ha giocato da squadra navigata, esperta, forte. E ha vinto con il più classico dei risultati, 2a0. Sugli scudi un super Rigoni (Marco), centrocampista dai piedi vellutati troppo spesso sottosvellutato. A.C. Picchia invece troppo nervosa, contratta, che ha pagato forse l'eccessiva rigidità dei metodi di Siffredi: due espulsi nel primo tempo, infatti, la dicono lunga. E il mister nero-oro ha trovato, per una volta, uno che l'ha avuta (saputa) più lunga di lui: Massimo dei Minimi, il conte (quest'anno evidentemente, il titolo andava di moda) con la evve moscia, che passerà alla storia come l'unico ad avere coniugato la vittoria della coppa con l'ultimo posto in campionato.
Per gli azzurroverdi è la seconda coppa della loro storia: raggiunta così Stars and Stripes sul gradino più alto delle regine di coppa. E come ha fatto notare Spagnolo, si tratta del terzo titolo in assoluto per gli azzurroverdi, che raggiungono così la Dreaming nella classifica dei titoli totali e, anni luce dietro l'Ambrosiana, si confermano, assieme ai londinesi-australiani, la seconda realtà della Lega.
Ma è una realtà che, come detto - ed è la dura realtà - l'anno venturo, Supercoppa a parte, starà ferma a guardare. Con una coppa in bacheca, l'esilio sarà certamente più dolce. Arrivederci, Quantevolte, come te nessuno (finora) mai.

                                              Lady Toriale

giovedì 3 maggio 2012

COPPA, SEMIFINALI, RITORNO - RISULTATI

A.C. Picchia, tre S.B.erle al Real e finale col QV
Impresa dei nero-oro che sbancano il Barnabeu. E il Quantevolte, già retrocesso, vola in finale.

C'è poco da fare: la FUFA, dopo due o tre altre cose, è ciò che di più bello ci sia. Quando uno pensa di averle già viste tutte (e con questo abbandoniamo l'argomento delle altre due o tre cose), accade l'imponderabile. Due semifinali, due storie da ricordare.

La prima, A.C. Picchia contro Real. A giudicare dai gagliardetti, striscioni, magliette, maxi-schermi, e ospiti d'onore che si son visti al Bernabeu e dintorni, doveva essere per il Real poco più che una formalità. Visto soprattutto il risultato dell'andata, in cui il Real aveva vinto alla Pikkiarena segnando due goals, Poli aveva già allestito una festicciola, con ospite d'onore S.B., il presidentissimo del PD?, appena laureatosi (compagno di studi del Trota e di Pier Mosca) campione FUFA. Ma l'A.C. Picchia - che pure alla festicciola era stata invitata (più come vittima sacrificale, che come ospite), anche perché diversamente non si poteva fare - non c'è stata. E' stato difficile convincere Belen a non starci, ma alla fine l'ha convinta Rocco, con tutti i suoi undici fratelli (non è dato sapere come). E l'A.C. Picchia ha sfoderato la partita perfetta; anzi, LA partita. Difesa perfetta, attacco infallibile, pressing, spettacolo. Real travolto per 3-0 davanti ai suoi tifosi, al suo presidente, a S.B.?. Quest'ultimo, inferocito, ha iniziato a parlare di brogli, di complotto, di comunisti. Poli, invece, si è dileguato nella notte senza proferire verbo: solo frasi nominali, tipo "Cazzo!"; "Che disdetta!"; "Che figura di merda!". "E che cazzo!" (quest'ultima quando ha incrociato Siffredi nella mix-zone"). Potete solo immaginarvi che fine possono avere fatto tutti i gagliardetti, striscioni, magliette. I maxi-schermi e l'ospite d'onore, cui era più difficile - per ragioni squisitamente anatomiche - far fare la stessa fine, sono stati abbandonati al loro destino. C'è da giurare che, da oggi, S.B.?, non sia più ospite particolarmente gradito al Bernabeu.
L'A.C. Picchia, trascinata dai suoi gioiellini Palacio e Giovinco, vola così in finale. E chi ti trova?
Chi non ti aspetti, chi la prossima stagione non ti dovrai più aspettare: il Quantevolte. Già retrocessi in campionato, gli azzurroverdi superano con relativa facilità la Dreaming al Bolgioioso (2a0) e cullano il sogno di passare alla storia, come l'unica squadra vincitrice della Coppa e insieme retrocessa (soddisfazione che sa un po' di Mitropa Cup, ma sempre soddisfazione è). La finale, per la banda di dei Minimi, è meritata, nulla da dire. Cavani e Rigoni bastano per superare una Dreaming giunta al momento decisivo con gli uomini contati e le energie sotto i tacchetti (tanto da giocare in dieci). 
Pronostico sulla finale? Impossibile farlo. A.C. Picchia e Quantevolte, in questa Coppa, si sono per la verità già incontrate (vengono infatti entrambe dal girone Raimondo, che - col senno di poi, ma lo si diceva anche prima - era il più competitivo: basti pensare che sono stati fatti fuori, in quel girone, nientepopodimenoche i campioni di quest'anno del PD? e i campioni di sempre dell'Ambrosiana) e finì 4-0 per il Quantevolte. Altri tempi, però, altra storia. L'A.C. Picchia viene da un super-ultimo gironcino di campionato, e pare più in palla degli azzurroverdi. Ma una finale è una finale. Prevarranno testa, cuore e culo, più che le gambe. Chi più ne ha (di testa, cuore e culo, non di gambe, sennò Rocco partiva in vantaggio), ne metta.

                                      Lady Toriale

martedì 1 maggio 2012

LO SCUDETTO AL POSSO DIRLO?

E SONO DUE!

Per l’ennesima volta il Posso dirlo? sul tetto del mondo

Quella di domenica scorsa è stata una serata che difficilmente i tifosi bianconeri si dimenticheranno. Ma forse, più che di serata, sarebbe meglio parlare di nottata.

Già, perché, non appena terminata l’impresa, i numerosissimi supporters dei Lions si sono riversati per le strade: dalle parti del BredaPalace, una vera bolgia umana, col ponte sulla ferrovia completamente interdetto al traffico; il maxi quartiere Greco-Precotto-Bicocca pareva Rio de Janeiro durante le feste del carnevale; i pochi tifosi che erano riusciti ad accaparrarsi il biglietto per la trasferta delle Quantowers, una volta invaso il campo, hanno portato in trionfo i loro eroi.

Nel frattempo, il Pres. S.B.?, evitando i giornalisti con uno stratagemma (travestendosi da Ronaldinho, ndr),  usciva dalla torre secondaria e prendeva direttamente il volo col suo elicottero personale, diretto al Santiago Barnabeu, fra le braccia del suo amico, fratello e gemello, il Presidentissimo Poli. Fra i due, da anni, praticamente un rapporto di simbiosi: il gemellaggio più forte e saldo di tutta la FUFA, a dispetto di quanto la stampa prezzolata e faziosa voglia far credere. Il debito di riconoscenza era immenso, ed S.B.? ha preferito volare dall’amico Poli prima ancora di salutare i suoi ragazzi e complimentarsi con loro. A fare le sue veci, negli spogliatoi, un Ariedo Breda euforico. E’ stato proprio lui a raccontare ai giornalisti la doccia fredda (ma dolcissima e caldissima) che i ragazzi hanno riservato al D.S. Nassano e all’allenatore Arrigo Stralbi.

Ma è bastato poco perché tutta la squadra si riunisse col suo Presidente, perché, esauriti i festeggiamenti alle Quantowers, il pullman del PD?, tra ali di folla, ha raggiunto anch’esso il Barnabeu: qui, i tifosi del PD? si sono uniti con quelli del Real formando un tutt’uno.

Il Presidentissimo Poli ha gentilmente messo a disposizione il famosissimo Torpedone dorato, tirato a lucido per l’occasione, con la sua vernice iridescente che rifletteva i flash delle macchine fotografiche.
E dalle due di notte il lunghissimo torpedone ha portato in trionfo i vincitori per tutte le vie della città, fino alle sei del mattino: in cima, davanti a tutti, sul tetto scoperto, i due Presidenti abbracciati, in assoluto i più osannati. S.B.? indossava la maglietta del Real donatagli da Andrea Pirlo, Poli sfoderava una preziosissima sciarpa del PD? che il Presidente S.B.? aveva fatto personalizzare proprio per lui, con ricami dorati raffiguranti le iniziali P.P. ed un piccolo scorpioncino.

Gli aneddoti da raccontare sarebbero moltissimi, ma uno certamente passerà alla storia: il momento in cui, tra le ali di folla, alle 5.35 del mattino, i due Presidenti, in preda ai crampi per la fame, hanno voluto concedersi una piccola, ma gustosissima, tappa in viale Jenner. Tra le ovazioni dei tifosi, sono scesi dal Torpedone dorato e si sono concessi due fantastici kebab, in un piccolo baretto accanto alla “Moschea”. Il garzone che glieli ha preparati, un ragazzino pakistano ancora minorenne, non voleva credere ai suoi occhi: i due Presidentissimi si erano fermati proprio davanti al suo baretto fino ad allora sconosciuto, che da ieri è ormai famoso in tutto il mondo. In preda all’emozione, con la voce ancora tremolante, il ragazzino si è dichiarato tifosissimo del PD?, ed allora i due Presidenti hanno deciso di caricarlo con loro sul Torpedone, facendone il simbolo della serata e regalandogli un’esperienza che gli cambierà per sempre la vita.



COPPA, SEMIFINALI, RITORNO - FORMAZIONI

Real Pifrabari - A.C. Picchia
Quantevolte - Dreaming Team