lunedì 23 maggio 2011

lunedì 16 maggio 2011

COPPA - FINALE - RISULTATI

Chuck Norris è su-P[I]ER(i)O-re
La Coppa va alla Dreaming. Uragano Norris: in due anni di FUFA, ha già vinto tutto. Nessuno come lui.


Chuck Norris batte Piero. Nella partita, nello scontro diretto, nella sfida delle sfide. "E non solo", come direbbe qualcuno. Lo batte persino nell'albo d'oro, nella statistica, nella leggenda FUFA. Nessuno come lui (Chuck). Nemmeno lui (Piero). Il Walker Texas Ranger, in due anni di FUFA, ha già vinto tutto. Campionato, Supercoppa, Coppa. In quest'ordine. Nemmeno il Tiranno della FUFA, l'Uomo dei cinque campionati-su-sei, ci era riuscito. Per sollevare la Coppa, Piero dovette infatti attendere il terzo tentativo (erano gli anni della grande Stars and Stripes, la ricordate? Proprio lei, quella retrocessa miseramente quest'anno).

Chuck Norris ci ha messo un anno di meno. Se questo sia sufficiente per dire che Chuck Norris è più forte di Piero, non è dato sapere. Certamente, statistiche alla mano, è più completo. Piero, infatti, sarà anche l'uomo dei Campionati, ma quando va in finale secca, tende a squagliarsi. Sarà il braccino, sarà la sfiga, fatto sta che l'Ambrosiana, tra Coppa e Supercoppa, ha perso quattro finali su sei. Niente bene, come curriculum. Chuck Norris invece, quando va in finale, non sbaglia. Ammesso che il verbo "sbagliare" compaia mai da qualche parte nel vocabolario del texano.

La partita, per la verità, è stata abbastanza noiosa. Come si conviene ad una finale. Molto tatticismo, molta paura di perdere. Ambrosiana irriconoscibile, inconcludente, nulla. Dreaming poco meglio. Alla fine la zampata decisiva per l'1a0 finale non poteva che essere del più forte giocatore Dreaming. Samuel Eto'o, mister quaranta gol stagionali. Giusto così.

Dal fischio finale, c'è stato spazio soltanto per il tripudio Dreaming. Finora ha fatto festa il popolo rossonero: cori e sfottò dei tifosi, contro tutto e tutti. Il condottiero, però, non ha ancora fatto sentire la sua voce. Che stia meditando di abbandonare la FUFA, lega per lui troppo mediocre? Piero, forse, in cuor suo, ci spera.

Alla ripresa del Campionato, infatti, sarà ancora Dreaming contro Ambrosiana, con in palio la Supercoppa. Sarebbe ancora Chuck Norris contro Piero... la sfida infinita...

                                             Lady Toriale

sabato 14 maggio 2011

COPPA - FINALE - FORMAZIONI

su campo neutro:
Ambrosiana - Dreaming Team

Il silenzio accompagna la tensione che tutta la lega prova...

martedì 10 maggio 2011

28a GIORNATA - RISULTATI

Estate in arrivo. Profumo di Salsedine.
Si chiude un campionato che aveva detto (quasi) tutto. Salsa quarto.

Non c’era più granché da dire in questo campionato 2010-2011. I verdetti più importanti già erano stati sanciti. Ambrosiana campione, Real secondo e Dreaming terza: lo si sapeva da sette giorni. Stars and Stripes in B, da un pezzo. Restavano da assegnare soltanto i posti di mezzo. E la volata la vince il Salsa, con l’ultimo gran colpo di reni. I rossi infatti battono in trasferta Stars and Stripes, per 1a0 (l’aveva detto anche Nostradamus, mille anni fa, che sarebbe finita così), staccano il Quantevolte (1a1 col Real; gli azzurroverdi, se non altro, dopo otto sconfitte consecutive, fermano, o perlomeno attenuano, la picchiata verso il fondo classifica) e superano il Posso dirlo? (0a3 con la Dreaming, che così legittima il suo terzo posto in classifica). Salsa quarto, dunque, e Quantevolte e Posso dirlo? rimandate allo spareggio per il quinto posto. Mica noccioline.

Altro la giornata non aveva da dire. Qualcuno si aspettava, forse, la festa dell’Ambrosiana alla Mediolanum Arena, davanti ai suoi tifosi: il Reassoccer sembrava una buona vittima sacrificale. Invece lo scherzetto l’hanno fatto i pakistani, andando a vincere nel tempio, per 1a0. Un piccolo sgarbo, una piccola macchia nella stagione nerazzurra. Come una pisciata su un monumento. Ma è soltanto un piccolo neo, in una stagione trionfale; d’altronde si sa che i nerazzurri, quando non c’è niente in palio, non sono tipi da sprecare energie. Certo questo risultato non fa che aumentare l’amaro in bocca per il Real. I blancos, alla fine, chiudono ad appena tre punti dalla capolista; hanno raggiunto quota 54, un traguardo che, in tutte le stagioni passate, avrebbe voluto dire scudetto. Ma quest’anno, non è bastato: l’Ambrosiana, di punti, ne ha fatti 57.

A proposito di numeri, a fine stagione è sempre il momento di bilanci, graduatorie, curiosità. Il campionato appena trascorso è stato il campionato dei record. Del record di punti realizzati, già si è detto. Ma anche del record del minor numero di punti realizzati: Stars and Stripes è riuscita nella difficile impresa di battere il disastroso Reassoccer della stagione 2008/2009: i pakistani, quell’anno, fecero 19 punti; Stars and Stripes, quest’anno, ne ha messi da parte appena 13 (ed anche al netto delle penalizzazioni, sarebbero comunque stati 15). A proposito di penalizzazioni, un dato curioso: anche quest’anno, come – ci pare – è sempre stato, le penalizzazioni, alla fine, non incidono per nulla sulla graduatoria definitiva. Anche se fossimo in una Lega perfetta e diligente (e così sappiamo che non è), Tizio arriverebbe comunque davanti a Caio e dopo Sempronio: san Juan, insomma, magari toppa una stagione, ma non fa ingann’.

Capitolo gol: il miglior attacco è del Real, con 56 reti, poi Quantevolte (51), soltanto terza l’Ambrosiana campione (46). I nerazzurri però si rifanno in materia di gol subiti, dato che vantano la miglior difesa (violata soltanto 29 volte), di poco migliore a quella del Real (30 gol subiti). Perfetto equilibrio tra gol fatti e gol subiti (41 e 41) per la Dreaming: Chuck Norris tende, per sua natura, alla perfezione. Premio gruviera, invece, al Posso dirlo?, la squadra che ha subito più gol di tutti (49). E il problema è congenito, dato che pure l’anno scorso i lions vantavano questo mesto primato. A metà classifica, piccoli Piero crescono: Raimondo, con il suo Salsa, si issa al quarto posto, pur a fronte del terz’ultimo attacco (appena 33 gol fatti).

La Mediolanum Arena resta, come sempre, lo stadio meno violato: soltanto due sconfitte interne, per la capolista (peraltro maturate soltanto alla 24a e alla 28a giornata): complessivamente, però, quest’anno, tra le mura amiche ha fatto meglio il Real, che ha conquistato 31 punti dei suoi 54. L’Ambrosiana ha però il miglior rendimento esterno (27 punti). E pensare che ci sono squadre, come Stars and Stripes, che fuori casa non hanno mai vinto nemmeno una volta. Il Quantevolte è la squadra che ha pareggiato meno incontri (appena 3 in tutto l’anno); in compenso, ha perso ben 14 volte: soltanto Stars and Stripes ha fatto peggio (il Reassoccer ha fatto uguale).

Molto altro si potrebbe dire, ma l’editore ci impone di fermarci qui. Spettacolo, gol e polemiche ce ne son state a non finire. E sempre ne vorremmo vedere. Noi abbiamo soltanto dato un po’ di numeri. Altri numeri ne hanno dati, in compenso, i boss di Reassoccer e Stars and Stripes; è stata infatti anche la stagione dei Commissari. Ecco, loro sì che non li vorremmo mai più vedere. Colmo dei colmi, assurdo degli assurdi, all’ultima giornata don Reas ha persino invocato il commissariamento per se stesso. Così non va. Così non si fa. Così non dovrà essere più. In un modo o nell’altro.

Ma è presto per pensare alla prossima stagione. C'è ancora l'attesissima finale di Coppa, tra Ambrosiana e Dreaming Team. In palo non c'è solo la Coppa; c'è anche lo scettro del miglior tecnico FUFA: Piero e Chuck Norris, a voi due!


                           Lady Toriale


class.: AMB 57, RPF 54, DRM 43, SLS 37**, QNT 36, PD? 36, RSC 26****, S&S 13**.

sabato 7 maggio 2011

28a GIORNATA - FORMAZIONI

Ambrosiana - Reassoccer
Dreaming Team - Posso dirlo?
Quantevolte - Real Pifrabari
Stars and Stripes - Salsa

martedì 3 maggio 2011

27a GIORNATA - RISULTATI

PI-ero, PI-sono, PI-sarò. Nei secoli dei secoli.
Il Real si arrende; l’Ambrosiana vince il suo quinto titolo.

Chiusa parentesi. Se qualcuno avesse avuto dei dubbi sull’eccezionalità o meno del successo in campionato della Dreaming nella passata stagione, eccolo servito. Altro che liberazione, altro che democrazia. Il campionato FUFA è ancora, e sempre, affare di Piero. Il boss dell’Ambrosiana gioca, finge, si presta. Poi, quando si stufa, vince il campionato, chiunque si trovi di fronte. Vien da pensare che la scorsa stagione il campionato l’abbia perso per noia. Quest’anno, no.

Il padrone della FUFA è tornato. Dopo essersi distratto per un attimo (manco il tempo di andare a pisciare),  l’Ambrosiana si riprende ciò che gli spetta. Chuck Norris ha avuto il suo momento (anno) di gloria. Il cavalier Poli sperava di fare altrettanto. Ma Piero ha suonato la campanella, e la ricreazione è finita per tutti. E ha vinto lo scudetto, perfido, proprio in casa di una delle rivali storiche (almeno a parole, su tv, blog e giornali): il Posso dirlo?, superato al PalaBreda per 2a1.

Gli aggettivi, per quest’uomo che all’apparenza potrebbe sembrare normale, li abbiamo finiti da un pezzo. Parlano i numeri. Vediamo quelli di questa stagione. Battuto il record di punti (57). Battuto il record di vittorie (17 partite). E manca ancora una giornata. Non avendo altri da battere, Piero batte se stesso. Anzi si supera. Mai aveva vinto un campionato subendo così pochi gol (28; e anche se arrivasse a 29, sarebbe ugualmente  record). Mai aveva vinto un campionato segnando così pochi gol (46; ne fece 42 nella stagione 2008-2009, ma quell’anno le partite erano 24). Strepitoso rendimento gol segnati/punti realizzati (46/57: ogni singolo gol, da solo, ha fruttato la bellezza di 1,2391304347826086956521739130435 punti). Segnare un gol, per Piero, significa oro: infilare un pallone nella porta avversaria, vuol dire metterlo nel caveau di una banca;  è come se 1 centesimo di euro, fruttasse milioni di interessi. Giù il cappello. Su il passamontagna.  

Dicevano che la sua squadra fosse Ibra-dipendente. Lui ha spremuto lo svedese fino a che gli serviva, poi – mollatolo (Ibra) nelle grinfie del Giudice Sportivo nel suo (di Ibra) momento peggiore – ha lanciato all’assalto delle porte avversarie i vari Floccari, Gamberini, Burdisso, Vargas. Ed è proprio del peruviano il (superlativo) gol-scudetto. Perché, di fatto, lo assegna e perché è la perfetta fotografia della stagione: una parabola incredibile, inspiegabile, che parte da lontano e che si insacca proprio dove non ti aspetti, dove non batte il sole, dove fa più male; dove però avresti dovuto aspettartelo, conoscendo Piero e le sue abitudini. Non può, infine, non spendersi una parola anche per Cruyff, che ha guidato i nerazzurri dalla panchina: fortunato (ad avere alle spalle un dirigente del calibro di Piero).

Di fronte a questa superiorità, non si può non rendere onore agli sconfitti. Mai come quest’anno, il Real di Poli è andato vicino al titolo, ci credeva. Non sono bastati 55 gol in 27 partite. Non è bastata la coppia atomica dei due capo-cannonieri. Ma non è sempre (Di) Natale e Poli non Cava(ni) un ragno dal buco. Piero è più forte. Non ce n’è. E bene ha fatto Poli, oltre che a fare i complimenti di rito a chi lo ha battuto, ad esultare come se i suoi avessero vinto. Arrivare secondi dietro Piero, nella FUFA, è il massimo che si possa fare. I blancoscorpionati, in fondo, si sono arresi soltanto alla penultima partita. L’1a1 al Bernabeu con la Dreaming equivale allo sventolio della bandiera bianca (che i tifosi non hanno dovuto nemmeno comperare apposta, dati i colori sociali). E pensare che il Real è la squadra che in casa aveva (ed ha) fatto più punti: dieci vittorie su tredici; nemmeno un pareggio, fino ad oggi. Resterà negli occhi dei tifosi la splendida rincorsa all’Ambrosiana. Purtroppo per loro, però, soltanto quella.

Le altre. Il pareggio al Bernabeu della Dreaming e i risultati delle inseguitrici, consentono a Chuck Norris di mettere al sicuro il terzo posto. Insperato, per come si era messa la stagione, ma meritato in virtù delle ultime otto partite, in cui i londinesi non hanno mai perso. Il lavoro di Chuck Norris, in vista della finale di Coppa, è sotto gli occhi di tutti. E proprio la finale di Coppa da disputare, il podio di quest’anno, ed il miracoloso successo del campionato scorso, pongono di diritto il Walker Texas Ranger sull’Olimpo della FUFA.

Sul monte Resegone, invece, dimorano abitualmente tutti gli altri. A cominciare da Posso dirlo? e Quantevolte. I lions, come detto, non solo perdono, ma subiscono l’onta di vedere trionfare a casa propria i nemici dell’Ambrosiana. Brutta scena vedere il PalaBreda tinto di nerazzurro. Il Quantevolte, dal canto suo, viaggia forte verso il record. Di sconfitte consecutive. Con il ko subito dal Salsa (1a0) fanno otto sconfitte consecutive. Chissà se è record assoluto; qui bisognerebbe chiedere a Massimo Alfredo Giuseppe etc. etc.. Fatto sta che gli azzurro verdi ora sono stati agganciati proprio dal Salsa, che ha già messo la freccia per il sorpasso; buon finale di stagione per Raimondo: due vittorie e due pareggi nelle ultime quattro giornate. Un finale che magari titoli in prima pagina non frutterà, ma almeno fa rima con dignità.

A sproposito di dignità: davvero triste il match tra Reassoccer e Stars and Stripes. Commissario contro commissario. Nessuno contro nessuno. Nessuno batte nessuno 1a0. Non ci ha capito nulla nemmeno Polifemo. Il campionato FUFA non merita questo.

Questo merita il campionato FUFA? No.


                              Lady Toriale



class.: AMB 57, RPF 53, DRM 40, PD? 36, QNT 35, SLS 35*; RSC 23****, S&S 13**


POSTILLA. Già prima della pubblicazione di questo articolo, era scomparso nel nulla l'articolo di Lady Colante. Non si pensi, quindi, ad una mannaia censoria dettata dalla rivalità tra Colleghe (tra parentesi, una più figa dell'altra, dovreste vederle...). Si invita anzi la Collega a ripostarlo (ove ne avesse trattenuto copia in archivio). Viva il pluralismo d'informazione nella FUFA. LT.