lunedì 30 aprile 2007
ESITO ANDATA SPAREGGIO TERZO POSTO
sabato 28 aprile 2007
SPAREGGIO TERZO POSTO: andata
lunedì 23 aprile 2007
ESITO FINALE DI COPPA
Stars and Stripes si aggiudica la Coppa: e sono due!
Tutti in piedi, su le mani e cori a squarciagola per celebrare il trionfo degli statunitensi nella finalissima di Coppa. Dopo una lunga battaglia, gli uomini di Brady hanno sconfitto l'Ambrosiana (degna avversaria) dopo i calci di rigore, e hanno conquistato il secondo trofeo in due anni. La Coppa FUFA, sinora, è stato loro campo esclusivo di caccia: chi ha provato ad invaderla, si è ritrovato impallinato, o meglio, preso a pallonate. L'immagine che abbiamo negli occhi è quella dei biancorossoblu che, lacrime agli occhi (bella la loro dedica ai ragazzi della Virginia), portavano in trionfo mister Brady, loro condottiero coraggioso. Ma questa è solo l'ultima istantanea di una lunga serata, che ha regalato innumerevoli emozioni al pubblico di uno stadio che - dalla bolgia - non si è capito neanche tanto bene quale fosse. Cerchiamo allora di ripercorrerla dall'inizio, questa serata di storia, una serata da FUFA.
Rispetto alle formazioni annunciate, Brady si trovava a fare i conti con le defezioni di Totti e Ujfalusi, cui subentravano Obinna e Barone, mentre Piero doveva rimpiazzare Tosto con Comotto. Ambrosiana, dunque, con la consueta difesa a quattro e il tridente, mentre Stars and Stripes cercava di conquistare il predominio del centrocampo optando per un 3-4-3. Dopo una breve fase di studio, americani subito in vantaggio: approfittando della serata no di Barzagli e Comotto, Jorgensen trovava un varco nella difesa nerazzurra e pennellava un assist che Franceschini non poteva che depositare in rete. Ma la reazione dei bi-scudettati non si faceva attendere, con Suazo che, caricatosi sulle spalle tutto l'attacco nerazzurro, si procurava un penalty, che trasformava puntualmente. A riposo così sull'uno a uno, dopo un'altalena di emozioni. La seconda frazione di gioco trascorreva in (quasi) perfetto equilibrio, come se le squadre avvertissero che nel loro destino c'era una maratona da affrontare, perchè il trofeo fosse assegnato.
Arrivava così la volta dei supplementari, in cui l'Ambrosiana faceva di tutto per andare a segno, andando vicinissima al gol che avrebbe voluto dire Coppa (e il tanto sospirato "double"); ma gli uomini di Brady dimostravano grande carattere e, a dispetto della panchina corta, riuscivano a tenere botta. Nulla di fatto, dunque, nemmeno nei supplementari: si rendeva necessaria la lotteria dei rigori.
Lotteria che ha avuto il suo biglietto vincente, il suo protagonista assoluto: Sebastian Frey, di professione portiere fenomeno, una delle bandiere di Stars and Stripes: il portierone francese ipnotizzava tutti e cinque i tiratori nerazzurri, che tradivano Piero proprio all'ultima prova di carattere della stagione, capitan Zanetti compreso. Anche dall'altra parte, tuttavia, Julio Cesar non sfigurava, ma veniva battuto da Franceschini (altro eroe di giornata, dunque, assieme a Frey), e tanto bastava, per consegnare il trofeo a Stars and Stripes.
Della conclusione si è già detto, con gli statunitensi in festa in campo, il loro coach portato in trionfo, e scene di giubilo di tutto il popolo americano, sceso in massa per le strade, dall'Alaska alle Hawaii. Se il campionato ha conosciuto un solo padrone, anche la Coppa ha il suo dittatore: si chiama Stars and Stripes, e, in due anni di Coppa, non ha lasciato agli altri nemmeno le briciole.
Lady Toriale
sabato 21 aprile 2007
COPPA: finalissima
giovedì 19 aprile 2007
RISULTATI VENTESIMA GIORNATA
Federazione Universitaria Fanta Ambrosiana
Secondo titolo in due anni per la banda di Piero: è dittatura nerazzurra
Ambrosiana campione della FUFA. Come l'anno scorso. La storia del campionato FUFA sinora ha conosciuto un solo padrone (Piero) e una sola dinastia (quella nerazzurra). Anche quest'anno, come quello passato, si decideva tutto all'ultima giornata, e ancora una volta i bauscia milanesi hanno vinto la volata, fornendo il colpo di reni più poderoso di tutti.
Il calendario vedeva i nerazzurri di scena al Lambeau Field, contro una delle rivali storiche della Lega. Gli uomini di Piero non hanno tradito, e hanno vinto con un bel 2a0. Da lì, la festa per il secondo tricolore. Ma la festa, in realtà, non c'é stata. Massimo (aggettivo) silenzio in sede, poca confusione per le strade, Massimo (nome proprio) si lasciava andare ad un sibillino "le chiacchiere stanno a zero": la società ha scelto il low profile per celebrare questa vittoria: scelta poco comprensibile, ci si consenta di dirlo... Il silenzio stampa protratto sino alla finale di Coppa ha lasciato un po' amareggiati i tifosi, ansiosi di sentire le dichiarazioni dei loro beniamini dopo il trionfo. Così facendo, una vittoria importante rischia di passare sotto silenzio, cara Ambrosiana. Ma sul piano sportivo, i meriti dei campioni sono sotto gli occhi di tutti: se l'anno scorso la vittoria era stata costruita con una difesa stagna, quest'anno è stato l'attacco a dare il meglio di sè; ancora una volta, un successo costruito in casa, tra le mura amiche (una sola sconfitta interna in tutta la stagione), grazie anche all'apporto costante del suo pubblico, uno dei più caldi di tutta la Lega. Complimenti!
Onore al merito, però, in questi casi, anche allo sconfitto. Un termine che poco si addice, per la verità, ai lions di Stralbi. Partiti senza i favori del pronostico, hanno costruito una stagione da ricordare, che li ha visti lottare sino all'ultimo per il bottino più succulento. I lions, da veri rapaci, non hanno mai mollato la preda, se non quando, in quest'ultimo turno, vedendo sul tabellone della Tersite's Arena che i rivali stavano vincendo senza problemi, si sono sentiti crollare le gambe, stremati per la fatica di una stagione sempre al massimo. Risultato: sono scivolati a quattro punti dalla vetta, ma nella memoria di tutti il Posso dirlo? rimarrà quella che si è arresa per ultima ai nerazzurri. Coraggio!
Un campionato così avvincente non poteva concludersi all'ultima giornata. Ed ecco che, puntualmente, avremo un'appendice gustosa: lo spareggio per il terzo posto, tra Stars and Stripes e Salsa, artefici entrambe di una stagione esaltante, seppure vissuta a fasi alterne. I rossi di Raimondo hanno avuto un inizio e una fine scoppiettante; mentre gli yankees di Brady sembravano infermabili nella fase centrale della stagione. Se il Salsa ha giocato con un piglio da veterano, quasi da far dimenticare che si trattasse di una neopromossa, anche per Stars and Stripes il bilancio non può che essere positivo: si sono confermati team d'alta classifica, due anni su due. Ma i giudizi definitivi su di loro sono rimandati di un paio di settimane: c'è una bella differenza, anche economica, tra arrivare terzi o quarti. A voi due!
Primo dei delusi, il Real Pifrabari: l'esigente pubblico dei blancos ha tirato fuori i fazzolettini bianchi, evidentemente scontento per un altra stagione da seconda fila. Eppure i lions erano partiti bene. Poi la società è sembrata essersi distaccata un po’ dai suoi giocatori, quasi abbandonandoli al loro destino; d’altro canto, gli stessi giocatori non hanno sempre mostrato il massimo impegno: qualche frizione interna tra dirigenza e squadra, forse, fatto sta che la frittata è stata servita: quinto posto. Riprovaci!
Subito dietro un Dreaming abbastanza indecifrabile: spesso macchina da gol, ma troppo spesso anche banda di distratti, tra fiumi di alcool e pornostars che si aggiravano negli spogliatoi e negli alberghi prima, durante e dopo ogni gara. Stupisce l’andamento esterno (sensazionale, pari a quello dell’Ambrosiana) con quello casalingo (il peggiore di tutti). Sintomo che c’è ancora qualcosa da sistemare, ma il primo anno in FUFA è passato senza traumi, anche se il cambio d’allenatore è servito a poco. Disintòssicati!
Salvo, col fiatone, un Quantevolte ancora da quartieri bassi della classifica, nonostante i consueti proclami bellicosi di inizio stagione e l’impegno profuso da mister Mario, che si era anche fatto da parte, rinunciando al ruolo da allenatore, che tanto amava. Evidentemente non tutti i problemi erano lì: ce n'erano parecchi, ad esempio, anche in una difesa colabrodo, la peggiore di tutte, che ha zavorrato non poco il team azzurroverde. Rassègnati!
Retrocede il Reassoccer, anche se questo già si sapeva dalla scorsa giornata. Ma i pakistani se ne vanno con orgoglio, lasciando un’ottima impressione, giocando lealmente e sportivamente in casa del Real e conquistando pure un punto, onorando la regolarità del campionato. Il patron Reas per la prossima stagione sta già cercando casa a Sheffield, ma la FUFA lo attende, al suo ritorno, tra un anno, più combattivo che mai. "Ricordati degli amici!"
Ulteriori commenti, approfondimenti, interviste, dibattiti, su questa stagione che volge al tramonto, seguiranno. Non ora, perchè è già tempo di finale di Coppa.