E Piero, senza Chuck, Calaiò l'asso di Supercoppa
E' il secondo Piatto per Piero. E' l'inizio di un'altra abbuffata?
La Supercoppa va all'Ambrosiana. Torna in piazza Duse, dove aveva trovato casa per la prima volta, nel lontano 2007. I nerazzurri sono così i primi nella storia della FUFA a vincere due volte la Supercoppa, il trofeo (finora) più democratico di tutti. Di fronte c'erano due squadre che hanno fatto la storia della FUFA. Per dirne (solo) una, c'erano in campo alla Mediolanum Arena tutti gli scudetti sinora assegnati. Ambrosiana contro Dreaming. I milanesi guidati dai vecchi, soliti, vincenti, pluridecorati condottieri di mille battaglie: Piero, Cruyff, Melli e compagnia bella. I londinesi (d'origine), ora girovaghi per l'universo, con uno staff completamente rinnovato; soprattutto orfani del mito Chuck Norris, che ha lasciato la Dreaming in estate dopo avere vinto - in un men che non si dica (e non si dica che Chuck non mena) - tutto quello che c'era da vincere. A Martin Castrogiovanni l'indicibile peso e responsabilità di sostituirlo, per provare a farlo rimpiangere il meno possibile.
Ha vinto l'Ambrosiana: 3a2 ai tempi supplementari, al termine di una sfida all'ultimo respiro, che era finita sul 2a2 dopo i novanta minuti, nei quali Pazzini e soprattutto Calaiò avevano tenuto viva la banda di Piero, che aveva a tratti subito il gioco fluido dei rossoneri, guidati da un sontuoso Seedorf e dal redivivo Milito. Ma passata la buriana dei tempi regolamentari, Piero è salito in cattedra. I supplementari, si sa, li vince chi usa meglio la tattica, chi mantiene la calma, chi non si lascia prendere dalla frenesia. Piero, in questo, ha surclassato Castrogiovanni, disponendo sapientemente una panchina robusta, pronta a dare man forte ai titolari in caso di extra-time. Così è stato. La Dreaming paga l'inesperienza di Castrogiovanni, ma ha dimostrato un gioco brillante, e si candida comunque ad essere una delle protagoniste anche in questa stagione.
Certo Chuck Norris era un'altra cosa. Tanto da diventare l'incubo di mister Piero, non esattamente l'ultimo arrivato: dopo la vittoria, infatti, Piero, credendo di avere battuto Chuck, si è presentato in sala stampa gongolante, affermando di avere finalmente surclassato il texano. Non avendo mai guardato nemmeno una volta verso la panchina avversaria - forse perché troppo concentrato sui suoi (oppure, chissà, per il timore di incrociare lo sguardo del texano) - non si era nemmeno accorto che sulla panchina Dreaming non c'era più Lui.
Non sappiamo se un giorno i due si rincontreranno; per il momento l'Ambrosiana, liberatasi dal suo incubo, incamera il suo secondo Piatto, che mangia di gusto. Ma nessuno si illuda che questo basti a saziare la fame di Piero, soprattutto ora che è rimasto vacante l'altro posto a capotavola.
Lady Toriale