Messaggi dal pianeta Terra Terra
Prova di forza del Quantevolte al PalaBreda. Resta in scia solo la Dreaming Team.
Notevole. Così è stato l'impatto di Gianni Terra Terra sul campionato FUFA. Il tecnico del Quantevolte, al primo anno di FUFA, si è già imposto all'attenzione del grande pubblico. Un uomo dai modi rudi, al limite dell'arroganza (non si capisce se un po' al di qua o un po' al di là), ma il cui lavoro sul campo non si può, per il momento, discutere. Il tecnico di Ficarazzi ha trasformato una squadra di promesse non mantenute e di mezzi risultati, in un'armata senza paura, in grado di imporre il suo gioco dovunque, segnando (spesso) valanghe di gol. Questa settimana è toccato al pubblico del PalaBreda assistere al successo degli azzurroverdi. I padroni di casa, quest'anno davvero poco fortunati, hanno giocato quasi alla pari, dando fondo alle loro energie. Ma il Quantevolte è stato in grado di rispondere colpo su colpo, e di esprimere, anzi, alla fine, un paio di concetti in più: 3a2 il finale, meritato, per gli ospiti, trascinati, tra gli altri, da un super Totti. Basti un dato, su tutti: il Quantevolte, primo in classifica, ha sinora messo a segno tanti gol (19) quanti ne hanno segnati, insieme, la seconda e la terza (10+9).
Ma i gol e lo spettacolo, si sa, non sono tutto. Nel fantacalcio contano, e pesano, assai di più, risultati e punti. E la storia ce lo ha insegnato. Il grande divario in termini di gol segnati, infatti, si ridimensiona di molto quando si scorre la classifica. Graduatoria alla mano, in seconda posizione, ecco chi certo non t'aspettavi, fino a poco tempo fa: la Dreaming Team di Chuck Norris. Dopo un inizio balbettante, Chuck ha cominciato ad inanellare risultati, uno dopo l'altro. Evidentemente, il tecnico della Dreaming nutre ben poco rispetto per i titoli regali, se è vero, come è vero, che - dopo il simpatico siparietto dello scacco matto al Principe Carlo - si è presentato sul campo del Real senza troppi complimenti, si è imposto per 2a1 sui diretti rivali di classifica, e ha portato via i tre punti che sono valsi il sorpasso. E' presto per dire come andrà a finire ma i londinesi, per una volta, hanno la certezza di avere un comandante dal pugno duro (molto duro). Così sperava anche il cavalier Poli, riguardo a mister Masetti. Ma il fatto che il suo Real, chiamato ad una prova di maturità per definire il suo reale valore, si sia sciolto sotto i colpi della Dreaming Team, non è certo piaciuto al plenipotenziario dei blancos, il quale pare che una sera di queste abbia chiamato a raccolta tutto lo staff societario, e che gliele abbia cantate. Come si deve.
Abbiamo ormai compreso - a questo punto - che è sbagliato parlare di Salviamo la FUFA come di una bella favola, o come di un miracolo vivente. Non riusciamo a capacitarci di come sia stato possibile, ma questa, per Diana (e non solo secondo il centrocampista) - è una squadra vera. Con tutti i crismi. Gioca, combatte, s'impegna. E vince, il più delle volte. Mantovani, Rossi, Zalayeta e compagnia, si sono trovati, nel giro di pochi giorni, dalla lista dei disoccupati alla rosa di una squadra che staziona nella parte alta della classifica FUFA. Con il punto in più che avrebbe avuto, se non fosse stata (giustamente) penalizzata per due mancati invii di formazione, l'ONG ghanese sarebbe quarta, da sola, a - 4 dalla vetta. Così rimane a -5, e in compagnia del Salsa (battuto proprio dai ghanesi, questa domenica, per 2a1). Ma il miracolo, pardòn la squadra vera, resta. Come resta la solidità del Salsa, che paga la giornataccia del suo portiere Marchetti, principale indiziato della sconfitta casalinga contro Salviamo la FUFA. Ma non è il caso di fare drammi, per Raimondo: piuttosto, s'intravvedono segnali di risveglio da parte del vecchio capitano Lucarelli: a lui sono legati i ricordi delle migliori stagioni del Salsa; da lui il popolo basco-bolscevico sogna di ripartire alla conquista del mondo (o perlomeno della Cecenia).
E veniamo, come è d'uso fare nelle ultime righe, alle note dolenti. Di giornata, ma non solo. Ha fatto eccezione, in una giornata scoppiettante come questa, ricca di gol e di emozioni, la partita tra A.C. Picchia e Ambrosiana, risoltasi in un deludente 0a0. E, quel che è peggio, non si sa bene nemmeno con chi prendersela. Troppo facile sarebbe prendersela con l'A.C. Picchia, che, è vero, non riesce a regalare ai suoi tifosi nemmeno l'emozione di una rete ma non può che risentire, ancora e inevitabilmente, dei tanti, troppi, cambi della guardia sulla sua panchina. Troppo facile, del resto, sarebbe anche prendersela con l'Ambrosiana, che, è vero, si conferma il peggior attacco della Lega, ma - perlomeno - conquista il suo primo punto della stagione lontano dalla Mediolanum Arena. A quanto risulta, però, c'è anche chi ha capito bene con chi prendersela, e perché. Sono i tifosi nerazzurri che, sconsolati di fronte al declino della loro squadra, rinfacciano a Piero di aver mollato una nave sull'orlo del naufragio; prima, defilandosi dalla panchina alla scrivania; ora, addirittura, fuggendo lontano anche da piazza Duse, per asseriti incarichi fuori sede (Livorno, NDR) per conto della società. Non hanno tutti i torti, è vero, ma l'allenatore più vincente della storia della FUFA meriterebbe altro trattamento; se non un po' di sana gratitudine. Gratitudine, e fin troppa, ne dimostra la dirigenza del Posso dirlo? nei confronti di Arrigo Stralbi. La squadra segnerà anche, ma ha un andamento da retrocessione. Andando avanti così, si continuerà a fare calcio champagne, ma in serie B. Arrigo, dal canto suo, resiste e si difende così: "Dimettermi io? E perchè dovrei? Perchè la squadra sta andando a puttane? Non mi sembra che per il mio presidente sia un buon motivo per dimettersi... non credo che apprezzerebbe!". Qualcuno gli può dar torto?
Lady Toriale
class.: QNT 17, DRM 15, RPF 13, SLF 12, SLS 12, ACP 10, AMB 7, PD? 4.