domenica 4 febbraio 2007

Il minuto di ipocrisia

Avrei voluto scrivervi del mercato, avrei voluto parlarvi delle trattative, degli errori e dei colpi di una giornata passata a Gorla Minore, avrei voluto vedere sul campo le nuove formazioni battersi in una festa. Tutto questo non è stato possibile. Mister Piero non si pronuncia in via ufficiale per evitare di fare della retorica, preferisce ostentare un silenzio che faccia riflettere. Scelta azzeccata probabilmente, ma solo se la riflessione è tale... Una settimana fa moriva su un campo di terza categoria Ermanno Licursi, la federazione subito si affrettò a proclamare giustamente un minuto di silenzio, già ma a che serve ormai? Mentre le lancette scorrono fermandosi per sessanta volte per poi ripartire cosa pensano le migliaia di persone assiepate sui gradini di una tribuna, o in una curva di uno stadio? A cosa serve questo minuto se non a dare alla gran parte del pubblico una fastidiosa pausa prima di iniziare a odiare giocatori avversari e arbitro. Odio e nulla più... Lo stesso che ha portato un padre di famiglia di trent'anni a non tornare a casa a riabbracciare i suoi due figli... Ho un caro amico che fa l'arbitro, che l'odio dei calciatori e del pubblico spesso lo sente sul campo. Tra due settimane, quando gli diranno di fare di nuovo il minuto di ipocrisia correrà a centrocampo e fischierà, un silenzio si abbatterà sullo stadio, mentre i 22 uomini in campo cominceranno a studiarlo con circospezione... probabilmente a Filippo Raciti ci penserà solo lui.

 

 

El Ayrot Ydal

1 commento:

  1. bel pezzo di Ayrot Ydal, solo non capisco quel "..ma solo se la riflessione è tale..."

    RispondiElimina